Passeggiando per le vie del borgo medievale di Corinaldo, nell'entroterra marchigiano, veniamo attratti da una costruzione alquanto particolare, che si trova a metà di Via Piaggia. Questa casa dotata di regolare numero civico, presenta però soltanto la facciata.
Un simpatico anziano del paese, vedendoci incuriositi, si avvicina e inizia a raccontare la storia (brevemente narrata anche da una targa affissa sulla facciata), del proprietario di quella casa: Gaetano, da tutti conosciuto come Scuretto.
Scalinata Centrale di Corinaldo
Scuretto, ciabattino del paese era conosciuto soprattutto per le sue doti di bevitore.
La storia racconta che suo figlio migrò negli Stati Uniti per cercare fortuna. Trovò lavoro come cameriere in un ristorante, e mensilmente inviava una parte dei soldi guadagnati al padre, con la promessa, che tali dovevano essere usati per la costruzione della nuova casa, che li avrebbe ospitati al suo ritorno.
Purtroppo Scuretto sperperava gran parte del denaro bevendo vino nelle osterie corinaldesi. Dopo qualche anno, il figlio, insospettito, chiese al padre di inviare una foto della casa. Alche Scuretto ebbe la folle di idea di far costruire soltanto la facciata, con tanto di numero civico, e si fece immortalare mentre salutava da una finestra, inviando la foto al figlio come testimonianza.
Il figlio non cadde nel tranello del padre e dal quel giorno non inviò più denaro, né volle più avere notizie di suo padre.
Matteo alla Casa di Scuretto
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