Spagna, Barcellona: 3 giorni nel cuore della Catalogna

I romani l’hanno fondata, i catalani se ne sono impadroniti, Gaudì, Picasso e Dalì l’hanno resa unica agli occhi di milioni di turisti che ogni anno affollano le sue movimentate calle.

Senza ombra di dubbio quella più conosciuta ed ovviamente presa d’assalto è la famosissima Rambla, ed è proprio da qui che inizia il nostro viaggio nella città di Barcellona. Partiamo dal Mirador de Colom il monumento dedicato a Cristoforo Colombo che rappresenta il punto più meridionale della Rambla e iniziamo a percorrerla soffermandoci curiosi ad osservare i numerosi artisti di strada che con le loro bizzarrie intrattengono i turisti.

Artista di strada sulla Rambla

Lo sguardo si fa interessato anche verso i vari edifici che ne fanno da contorno fra tutti il Mercato della Boqueria, uno dei mercati alimentari più grandi d’Europa, dove entriamo per assaggiare alcune sue prelibatezze.

Un’altra sosta molto gradita è stata quella alla Plaza Reial che con i suoi caffè e bar all'aperto, le palme, la fontana centrale ed i suoi particolari lampioni progettati tra l’altro dall'onnipresente Gaudì, la rendono secondo la nostra opinione una delle piazze più belle della città.

Proseguiamo la nostra passeggiata fino ad arrivare all'estremità opposta della via che ospita Plaza de Catalunya; da qui decidiamo di avviarci verso il quartiere storico della capitale catalana, ovvero il Barrio Gotico che ci riporta con il pensiero alla Barcellona che fu. Fiore all'occhiello di questa zona è senza dubbio la Cattedrale gotica di Santa Croce e Sant’Eulalia che visitiamo accompagnati dalle omelie della Santa Messa.

Cattedrale gotica di Santa Croce e Sant'Eulalia

Usciti il nostro unico pensiero è quello di correre per non perdere la rappresentazione della Fontana Magica che si trova all'estremità opposta di Plaza de Espana. Arriviamo in tempo e quello a cui assistiamo è un vero e proprio spettacolo di luci, colori e musica incastonati nella splendida cornice del Museo Nacional d’Art de Catalunya. Terminato il tutto è arrivata l’ora di andare a cena, dove ci gustiamo un’ottima paella di carne accompagnata dalla sangria.

La Fontana Magica

Il giorno dopo ci svegliamo di buona ora perché il programma è veramente intenso, infatti abbiamo appuntamento con tutte le opere più importanti che Gaudì ha donato alla sua Barcellona. La prima tappa non può che essere quella alla Sagrada Familla, l’ultimo capolavoro dell’artista che non vedrà terminare e che ancora ad oggi è noto per le sue gru che spiccano al di sopra delle guglie. Diamo uno sguardo attento all'esterno, in particolare ciò che ci colpisce è la minuzia dei dettagli della facciata della Natività e poi entriamo all'interno dove rimaniamo folgorati da tanta bellezza e grandezza.

Facciata della Natività della Sagrada Familla

Ancora impressionati da questo capolavoro ci spostiamo in metro verso il Parc Guell che ci accoglie con le sue inconfondibili costruzioni all'ingresso che tanto assomigliano alla casa di marzapane di Hansel e Gretel. Incomprensibilmente la vera star dell’intero parco è senza dubbio la salamandra ricoperta di mosaici oggetto di continui scatti fotografici dei turisti. A nostro parere il parco oltre che ad una bella visuale della città offre qualcosa di più interessante come per esempio una bella camminata o una visita alla casa-museo di Gaudì.

Dopo aver pranzato decidiamo di spostarci sempre con i mezzi pubblici nella zona del Passeig de Gracia dove dedichiamo l’intero pomeriggio alla visita dei due edifici abitativi più bizzarri che Gaudì è riuscito a realizzare, ovvero Casa Batllò e Casa Milà meglio conosciuta come la Pedrera. Entrambe le costruzioni sono state commissionate all'architetto dagli altolocati del quartiere che poi hanno dato il nome attuale ad entrambe le case-museo.

Esterno di Casa Batllò

Per cena invece ci spostiamo nella zona del Porto Olimpico dove assaggiamo pesce fresco e paella. La giornata si conclude con una passeggiata rilassante al chiaro di luna lungo la Barceloneta.

L’ultimo giorno della nostra esperienza catalana inizia con la visita del Camp Nou, l’immenso stadio che ospita i grandi campioni della squadra di casa. Il biglietto acquistabile all'esterno dell’impianto comprende la visita al museo, agli spogliatoi, alla zona stampa, alla tribuna e l’ingresso sul terreno di gioco, dove se non sono previste partite in giornata c’è la possibilità di sedersi là, dove sono stati seduti i grandi campioni del passato e del presente di questo storico club.

Vista dello stadio dalla tribuna del Camp Nou

Fra una foto e l’altra l’intera mattinata scorre liscia e dopo aver gustato un panino al volo è il momento di andare a prendere la teleferica che ci condurrà al Castello di Montjuic. Questo castello fortificato che domina Barcellona dall’alto è stato usato per gran parte del suo passato come luogo di detenzione ed esecuzione dei prigionieri politici e fino al 2009 come Museo militare fino a quando non è stato consegnato in mano alla città. Oggi l’aspetto più interessante della sua visita è la splendida vista sul mare e sulla città che si estende ai suoi piedi ed è frequentato soprattutto da chi è alla ricerca di un luogo dove godersi un po’ di tranquillità sfuggendo dal caos cittadino.

Vista dal Castello di Montjuic

Terminiamo il nostro racconto con un aforisma del famoso scrittore Carlos Luis Zafon che al meglio interpreta la nostra esperienza: “Barcellona ti entra nel sangue e ti ruba l’anima”.  

Scrivi commento

Commenti: 0